Il Samsung flessibile

Il Samsung flessibile

il samsung flessibile

Dopo i telefoni curvi, è il momento di quelli pieghevoli (e poi sarà la volta delle televisioni). L’azienda coreana ha annunciato il mese scorso di iniziare a produrre nel 2015, l’arrivo del modello dovrebbe essere per la fine dell’anno. Samsung garantisce una capacità di produzione dai 30 mila ai 40 mila schermi pieghevoli al mese.

Dopo lo schermo flessibile e lo schermo curvo, Samsung ha in mente lo schermo pieghevole. Lo ha confermato il vice presidente della divisione business Lee Chang-hoon durante una chiacchierata con Zdnet: entro la fine dell’anno prossimo i primi smartphone saranno sugli scaffali. Ma per quella data è lecito pensare che la compagnia abbia intenzione, più in generale, di rimettere un po’ di ordine nella propria divisione mobile, che in pochi mesi si è trasformata da asso pigliatutto a reparto in cerca di identità.

Parlano abbastanza chiaro in proposito i dati di vendita poco entusiasmanti del suo telefono di punta, Galaxy S5 – a dire il vero non proprio tragici, ma deludenti se rapportati alle aspettative. A fare veramente paura però è la minaccia dei costruttori cinesi, che finalmente sono in grado di proporre dispositivi competitivi a prezzi stracciati (e che oltre a Samsung stanno dando grattacapi a tutti i grandi nomi del panorama mobile).

Il risultato di queste due magagne per il gruppo orientale sono stati trimestri di risultati in calo e una previsione altrettanto cauta sui dati del prossimo periodo. Intendiamoci: i coreani dominano ancora saldamente il settore, ma nel periodo che va da aprile a giugno del 2014 le vendite di smartphone sono calate del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E dell’8,2% nel trimestre terminato a settembre. Per invertire la tendenza la compagnia sta prendendo una serie di contromisure.

Intanto, a maggio, ha dato le dimissioni il capo del design della divisione mobile Chang Dong-Hoon, responsabile della linea di smartphone Galaxy. Che il motivo sia stato effettivamente la fredda accoglienza che il pubblico ha riservato al look di Galaxy S5 non è dato saperlo, resta il fatto che la partenza di Dong-Hoon è coincisa con l’inizio di un nuovo corso per i telefoni Samsung: il progetto Alpha, che si è poi rivelato essere una serie di dispositivi dalle specifiche di fascia media e alta, dall’aspetto più elegante e realizzati finalmente con materiali più ricercati.

Sul fronte dei gadget di fascia media e bassa, la multinazionale ha poi dichiarato di voler ridurre del 30% il numero di nuovi modelli lanciati sul mercato nel 2015, nel tentativo di ridurre costi di produzione e inventario e di semplificare il processo di ideazione e creazione. Samsung aumenterà anche il numero di componenti hardware condivisi dai vari prodotti di queste due categorie per sfruttare in modo più efficiente le economie di scala.

Infine e più in generale, continuerà da parte dei coreani il tentativo a tutto campo di anticipare la prossima grande tendenza del mondo hi-tech. Dopo essere stata pioniera in ambito smartwatch con un numero di modelli in commercio che non ha eguali, la multinazionale sta lavorando per lanciare la sua piattaforma di salute e fitness in concorrenza con Apple, Google e Microsoft. La compagnia si è infilata anche nel nascente universo della realtà virtuale: insieme a Oculus Rift, l’altro visore che sta conquistando i titoli delle pubblicazioni di settore è Gear VR. Infine, con Galaxy Note 4 Edge si è dimostrata l’unico produttore in grado di proporre uno schermo curvo su un prodotto commerciale che incontrasse un certo interesse da parte del pubblico (dopo gli sfortunati LG G Flex e Samsung Galaxy Round). Il display pieghevole appena confermato è solo un ulteriore passo in questa direzione.

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